Povertà femminile nel medioevo. Istantanee di vita quotidiana
Povertà femminile nel medioevo. Istantanee di vita quotidiana: Incessantemente evocata e altrettanto scarsamente documentata nella sua drammatica concretezza - soprattutto per il medioevo -, la povertà femminile (limitata a determinate fasi o situazioni dell'esistenza e non generalizzabile) trapela a "macchia di leopardo" dai contesti più vari, in scene che ne rendono palpabile tutto il suo spaventoso, raccapricciante squallore. Emerge casualmente dalle vite dei santi, dai processi di canonizzazione, dai libri contabili degli orfanotrofi , dagli atti notarili, dalle controversie giudiziarie, dalle cronache, dalle novelle, dagli statuti urbani e rurali. Un mondo altalenante tra città e campagna (dove sicuramente maggiore era il disagio), popolato di vedove, anziane, malate, disabili, balie, filatrici, prostitute, braccianti agricole che solo annotazioni casuali nella documentazione più varia hanno potuto riportare alla luce, sottraendole alla polvere del tempo. Un mondo concreto di sofferenza che riaffiora soltanto a tratti, spesso con risvolti impensati.
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