Hominem reducere ad deum. La funzione mediatrice del verbo incarnato nella teologia di San Bonaventura

Hominem reducere ad deum. La funzione mediatrice del verbo incarnato nella teologia di San Bonaventura

Questo testo vuol dar voce ad uno dei maggiori teologi della storia cristiana per esplorare, insieme a lui, l'opera della nostra salvezza. Secondo Bonaventura nel Verbo incarnato e crocifisso è racchiuso il mistero del ritorno dell'uomo, disperso in un mondo molteplice e decaduto, all'origine divina. Da questo principio scaturisce una possente visione salvifica: sintetica e conciliante, storica e metafisica, personale e universale, che ricorre a molteplici simboli e attinge dalla tradizione i registri più vari, assimilandoli in un pensiero rigoroso e ovunque permeato di spiritualità, incapace di disgiungere le dimensioni affettiva e contemplativa dalla teologia, sostenuto com'è da una logica esistenziale umile, povera e testimoniante, traduzione esemplare della radicalità carismatica di Francesco. Rimedio divino che risana la storia umana, sacrificio vivo che liberamente si offre a Dio per tutti, il Verbo che il Padre pronuncia è soprattutto il punto "medio" - per questo centrale - dei rapporti tra la Trinità e il creato. Se per il Dottore Serafico è possibile ricercare in lui, codice della realtà creata, il senso del percorso che va da Dio al mondo, ancor più affascinante è contemplarne l'esito opposto: l'opera mediatrice che riconduce il mondo a Dio (reductio).
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