Ab imo pectore, in memoria di Istvàn Gyorgy Tòth

Ab imo pectore, in memoria di Istvàn Gyorgy Tòth

La produzione di István György Tóth (1956-2005) stupisce per la sua enorme versatilità. Nell’arco di una carriera troppo breve lo studioso ungherese è riuscito a seguire più filoni di ricerca, come vedremo più avanti, e a produrre un numero sorprendente di saggi in un numero altrettanto stupefacente di lingue. Purtroppo parte di questa produzione ci sfugge, svantaggiati come siamo dalla non dimestichezza con l’ungherese (eppure István ci ha sempre invitato a studiarlo perché, ci assicurava, è una lingua facilissima: «io l’ho imparata da bambino»). Quello che, però, ha scritto in italiano, francese, inglese e tedesco basta per ricostruire ogni dettaglio della sua panoplia. I testi raccolti in questa pubblicazione già danno una prima idea del ventaglio delle sue opzioni: i rapporti tra Roma e l’Europa centro-orientale e quelli tra i paesi appartenenti a quest’area; la contrapposizione tra Cristianesimo e Islam e tra le varie chiese cristiane; lo sviluppo della cultura ungherese e i suoi rapporti con l’Italia e il mondo classico.
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