Contro il giardino. Dalla parte delle piante

Contro il giardino. Dalla parte delle piante

Cosa vuol dire essere dalla parte delle piante ma contro il giardino? Sulla scia di un senso di saturazione di fronte a spazi verdi sopraffatti dal design e dal mercato, dove le piante vengono trattate come oggetti, violate nei loro tempi e modi di crescita, piegate alle mode col loro ordine effimero, una scrittrice e un paesaggista iniziano uno scambio epistolare. Di lettera in lettera emerge una poetica che, attraverso la cura del paesaggio e del patrimonio botanico, osa un'intensa dichiarazione d'amore per il giardino inteso come il luogo privilegiato dove si rinnova il nostro dialogo interiore con la natura, ricordandoci quanto noi stessi ne facciamo parte. Fare un giardino, in fondo, è un modo di invocare la natura, enunciare una sorta di preghiera in cui si sussurra la speranza di non averla ancora perduta. Per questo, non importa quali siano il disegno o le piante scelte, un giardino ci potrà persuadere solo quando trasmetterà sommessa la sensazione che vi vibri una qualche invisibile corda che riconnetta a un non so che di sorgivo e forse selvatico. Chiamiamolo il nostro antico cercare, tra le piante, la vita.
Momentaneamente non ordinabile

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Il mestiere dell'editore
Il mestiere dell'editore

Valentino Bompiani
Malaparte fotografo. Un reporter dentro il ventre del mondo
Malaparte fotografo. Un reporter dentro ...

Bonuomo Michele, Barilli Renato, Fabbri Fabriano
Le croci sull'acqua
Le croci sull'acqua

Joaquin Gallegos Lara, R. Bugliani
Montecristo
Montecristo

Gallinari Gianmarco