Respiri

Respiri

"La sua poesia [...] non è né ermetica né neoermetica; è invece una poesia ben consapevole dei progressi che quest'arte ha raggiunto, ma che non se ne è accontentata ed è andata ancora più avanti. In meglio? In peggio? Questo lo stabiliranno i posteri. Io, contemporaneo, mi avvalgo della facoltà di dire quello che penso, e affermo perciò che Carolina è andata avanti nel meglio". (dalla Prefazione di Vittorio Paliotti) "Se una parola è autentica in poesia, sa che da sé, o forse in sé, non basta: che per trasmettersi, per divenire spazio e segnale, ha bisogno di trasferirsi in solido: tridimensionale: carne d'immagine, sua pulsazione profonda. Scolpendosi - appunto - respiro su respiro. [...] E questa la tensione che anima il dire di Carolina; nel dire e dirsi-altro, sottotraccia alla lettera, il suo dono da svelare, la sua più sicura promessa". (dalla Nota critica di Tommaso Ottonieri)
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