Massime

Massime

C'è un personaggio che è assai poco ricordato della pubblica opinione qualificata: si tratta di François de La Rochefoucauld che fece una vita molto impegnata in tanti modi: amore per le belle donne, amore per i duelli con i rivali, tutti ancora in giovane età; incarichi alla Corte di Francia e poi, man mano che gli anni passavano e l'età aumentava, la formulazione delle Massime: frasi che con poche e appropriate parole indicano i problemi della nostra vita. Da giovane aveva ereditato dal padre il titolo di principe di Marcillac; solo più tardi quando suo padre morì, il titolo cambiò e fu appunto quello di Duca de La Rochefoucauld che poi ebbe per tutto il resto della sua vita. Fu una vita molto complicata: un giovane libertino, cui piacevano le giovani donne, gli amici che spesso diventavano concorrenti e nemici, una scapigliatura che anche a quell'epoca era assai moderna: amori incestuosi, amicizie concorrenti, duelli con i rivali, incarichi da parte dalla regina Anna d'Austria, del Re Luigi XIII e anche dell'allora primo ministro, cardinale di Richelieu. Lo divertivano questi incarichi e nel frattempo cresceva: ai duelli si sostituivano alcune guerre locali e aumentava il valore della sua presenza. Fu a questo punto che gli venne la voglia di scrivere delle cosiddette Massime. Di solito le scrivevano le donne di Corte non gli uomini, ma a La Rochefoucauld evidentemente piaceva parlare di sé e le Massime in qualche modo avevano questo contenuto, ma furono precedute dal racconto del suo carattere e della sua vita.
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