Traumi di guerra. Un'esperienza psicoanalitica in Bosnia-Erzegovina

Traumi di guerra. Un'esperienza psicoanalitica in Bosnia-Erzegovina

"Anch'io avevo una mamma / ma la granata l'ha fatta a pezzi / avevo anche un fratello / ma le granate gli hanno staccato una gamba. / Chissà se un giorno vedrò apparire mio padre! / A che serve il sogno / se poi non si avvera?" Questa è una poesia per la mamma scritta da una bambina bosniaca. Ma potrebbe essere scritta dai bambini afghani, israeliani, palestinesi, iracheni... le ferite delle guerre, quelle del corpo e quelle dell'anima, sono tutte uguali. L'urlo del dolore che chiede aiuto è un urlo universale. Il testo descrive sei anni di lavoro clinico e di formazione: vengono raccontati traumi di guerra, sofferenze individuali e collettive, lacerazioni del tessuto sociale e civile, implicazioni etnico-religiose; viene descritta la nascita e la crescita di un gruppo multidisciplinare e interculturale.
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