Un quarto di me

Due uomini e due donne, due etero e due omosessuali, agli angoli di un quadrato in cui ognuno di noi può sentirsi parte di qualcosa: parlano a quattro voci e raccontano la loro notte. In poche ore ognuno di loro ha un incontro di tipo sessuale. Quattro occasioni d'amore, che potrebbero essere inizi di qualcosa, ed invece non sono, quattro episodi che diventano puntelli sulla base dei quali aprire a ventaglio la memoria sul proprio passato. Stella, Bruno, Silvia e Alessio, quattro che corrono di notte, senza saperlo, nella stessa direzione: una discoteca rumorosa e rissosa, dove, come per miracolo, si imporranno lo spazio e il silenzio di quattro riflessioni diverse, quattro teste che si volteranno indietro per l'ultima volta prima di guardare avanti. L'autrice tesse abilmente i fili del suo telaio che si incontreranno al centro, un crocevia con quattro possibilità di uscita, e in un crescendo di dialoghi montanti, colpi di scena e tagli di montaggio, ci porta con sé fino alla fine, a perdifiato lungo quattro scivoli verticali e ripidissimi: poi avremo vissuto le vite di quattro di noi.