La regina cantava rancheras

Nonostante le aristocratiche suggestioni del titolo, non siamo di fronte a un romanzo cortese di cappa e spada, tutt'altro. La regina in questione si chiama Isabel, non è più giovane e non è mai stata particolarmente bella, vive in una salnitriera sperduta nell'allucinante deserto di Atacama, al nord del Cile e, se non bastasse, di mestiere fa la prostituta. E la fa bene, la fa con il cuore, con tutta la passione di cui è capace: perché quella di darsi ai minatori stanchi, sfruttati e disperati dello stabilimento, di essere per loro "il muro del pianto", la grande madre consolatrice, l'amante calda, il rifugio amichevole, è per lei una vera e propria missione. Non per niente si è guadagnata il suo regale soprannome.E siccome ogni regina ha la corte che si merita, attorno alla carismatica figura di Isabel si dipanano le tante tragicomiche avventure della strampalta umanità formata dalle colleghe prostitute e dagli assidui clienti: L'Ambulanza, gigantesca balena nelle cui bianche carni affondano i minatori stanchi; la Ciarlatana, famosa come la "Greta Garbo della pampa"; la combattiva e militante Due Punto Quattro, sempre pronta a sostenere gli scioperi dei compagni minatori facendo l'amore a credito; e poi il Poeta Accidenti, i cui versi combinano rime improbabili; l'astronauta, pazzo e perso nella contemplazione delle stelle e delle costellazioni; il Cavallo degli Indiani, infaticabile onanista e narratore di storie.Oltre la vicenda corale si staglia poi l'epopea del salnitro: la miniera, il lavoro e le sue tragedie, la polvere, la silicosi, le lotte sindacali, le rivolte, i licenziamenti, e via via, il progressivo smantellamento dell'industria mineraria cilena che porta inevitalbilmente con sé il tramonto di tutta una civiltà. E sullo sfondo, il deserto di Atacama, quasi lunare nel suo desolante abbandono. E' un mondo sconosciuto, che trova finalmente il suo cantore. In questo romanzo comico e sentimentale, epico e grottesco, Herman River Letelier fonde [...]