Dora Bruder

Dora Bruder

31 dicembre 1941. Un annuncio appare nelle pagine di "Paris-Soir": si cercano notizie di una ragazza di quindici anni, il suo nome è Dora Bruder. A denunciarne la scomparsa sono i genitori, ebrei emigrati da tempo in Francia.Quasi cinquant'anni dopo, per un semplice caso, Patrick Modiano si imbatte in quelle poche righe di un giornale, in quella richiesta d'aiuto rimasta sospesa. Non sa niente di Dora, ma è ugualmente spinto all'indietro sulLe sue tracce. Modiano cerca di ricostruirne la vita, i motivi che l'hanno fatta scappare. Cerca di immaginare le sue giornate nel periodo della fuga. A poco a poco ricompone la storia dei Bruder: il luogo e la data di nascita della ragazza, le origini dei genitori, i loro trasferimenti, l'ultimo domicilio della famiglia.Modiano segue l'ombra di Dora per le vie di una città che conosce e ama, la Parigi dei quartieri periferici, degli hotel ormai chiusi da tempo, dei cinema che ormai non esistono più. Sono luoghi che hanno vissuto anche la guerra, e che hanno conosciuto l'atmosfera sinistra dell'occupazione. Quell'atmosfera in cui vive la stessa Dora fino a quando, otto mesi dopo la fuga, verrà deportata ad Auschwitz insieme al padre. Qui, dove comincia la Storia degli uomini, si chiude per sempre la storia privata di Dora in mezzo a quella di milioni di altre vittime.Dora Bruder è fuggita, poi è riapparsa, ma ha mantenuto sin dall'inizio e per sempre il segreto su quel breve periodo: "Povero e prezioso segreto che i carnefici (...) le caserme, i campi, la Storia, il tempo - tutto ciò che insozza e distrugge - non sono riuscite a rubarle". Forse la sua è stata una fuga d'amore o forse no, ma noi non lo sapremo mai con certezza. E proprio grazie a questo atto di disobbedienza, grazie a questo scatto di libertà, la sua memoria non è caduta nell'oblio e rivive ora in queste pagine, nel ritratto intenso e commovente che Modiano lascia di lei per sempre.
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