Corri, Coniglio

Corri, Coniglio

"A poco più di quarant'anni dalla sua pubblicazione" scrive Claudio Gorlier nelle pagine introduttive, ""Corri, Coniglio" viene ormai riconosciuto come un testo fondamentale, si sarebbe tentati di dire canonico, nella letteratura degli Stati Uniti del Novecento, un classico moderno che peraltro non va collocato sullo scaffale, ma sollecita di continuo una rilettura, provoca nuovi stimoli... Si affermò subito presso i lettori e la critica, consacrando un personaggio cruciale, degno di stare accanto al Gatsby di Scott Fitzgerald, all'Augie March di Bellow, allo Holden di Salinger, con una carica allo stesso tempo realistica e simbolica. Nasceva con Harry Angstrom, detto Coniglio, un significativo esemplare americano di uomo senza qualità." Ventisei anni, un figlio di due, un grigio lavoro di rappresentante, Harry vive in una cittadina della provincia americana con una moglie che sopperisce con l'alcol a una vita senza amore. Harry ha avuto un solo, effimero momento di gloria quando, all'epoca del college, era un promettente giocatore di basket soprannominato Coniglio. Per sfuggire la condanna a una vita priva di slanci, Harry decide di andarsene, di correre e correre senza una meta precisa: si infila in un'auto e via, uomo senza qualità spinto da una confusa forza di ribellione. Emblema del malessere di una società in crisi, simbolo di quanti fanno della propria esistenza la continua rincorsa di un'illusione, il personaggio di Updike è sempre attuale: con Harry ci si può identificare e insieme si può provare per lui una punta di repulsione. Ma a un tale, indimenticabile antieroe è impossibile restare indifferenti.
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