Le valli degli assassini

Le valli degli assassini

Avventurarsi in un'impervia regione dell'Iran infestata dai briganti, andare alla ricerca del famigerato castello della setta degli Assassini, sfidare il freddo, la fatica e la fame per conquistare una vetta ancora inviolata: imprese che paiono rischiose a chiunque. Provate a immaginare che ad affrontarle sia una donna europea, sola, negli anni Trenta, e allora potrete farvi un'idea di chi fu Freya Stark e di come sia diventata una delle più dotate e lette scrittrici di viaggi. Con lo scopo dichiarato di scovare reperti archeologici, ma in realtà spinta dalla pura passione per il viaggio, Freya Stark pianificò la sua prima esplorazione in Persia, da Baghdad fin nell'arretrato Luristan, nella regione del Pusht-i-Kuh e nella valle degli Assassini. Accompagnata da guide locali, ora diffidenti e ostili, ora amichevoli e generose, spostandosi a cavallo, a dorso di mulo e persino a piedi, la Stark percorse deserti, guadò fiumi, scalò montagne e visitò tribù nomadi poverissime, affrontando disagi con un'energia e un coraggio che l'avrebbero resa leggendaria. Lo sguardo acuto, preciso, spesso umoroso, su costumi e culture si accompagna in lei all'estatica contemplazione di mete faticosamente raggiunte, alla percezione compiaciuta della propria lontananza, al piacere di immergersi nei ritmi di una vita tribale, talvolta allo scrupolo di offrire consigli di tipo pratico al viaggiatore. Pubblicato nel 1934, il racconto di questa memorabile avventura si presenta oggi come un vero classico del genere. Con uno scritto di Alberto Moravia.
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