Il tramonto sulla pianura

Il tramonto sulla pianura

Nella campagna di Parma, a pochi chilometri dalla città, un curioso gruppo di personaggi si incontra, suo malgrado. Sono gli ospiti riluttanti di una Villa, in realtà una casa di riposo, che a un primo sguardo potrebbe apparire un Eden desiderabile, con il suo enorme parco, i viali silenziosi e le grandi vetrate che incorniciano il mutare delle stagioni. Noi li conosciamo a un grottesco funerale, in una "giornata piena di sole, che riempiva il cuore di dolcezza", e capiamo subito che non possiamo più separarci da loro: perché negli abiti d'altri tempi, nelle maniere anacronistiche e nelle chiacchiere oziose - un po' comiche, un po' teatrali e un po' rabbiose - dicono assurdità, e forse qualche verità, che ci riguardano molto da vicino. Sono vecchi, e non si sforzano di nasconderlo. Lasciando che la vita si racconti in tutta la sua forza, cruda, emotiva, fantastica, fisica, sentimentale. Così fa Eugenio, l'irriverente motore di tutte le storie del romanzo, o il duca, pomposo e implacabile, o Frusta, il poeta, che non si stacca mai dall'ombrello nero per coprire una "pelata sacra" misteriosa. Così fa Dina Galli, la celebre attrice degli anni Venti che ritorna vera come un'apparizione, o il tenore Borgatti, che sorprende e incanta, o Ubaldo Bertoli, l'autore della "Quarantasettesima". E, ancora, si raccontano fascisti incrollabilmente fedeli fino all'ultima ora, malati che rivivono in leggende di fantasmi, figli inetti, nuore "pinne di squalo", suore poco sorelle, medici pericolosi, infermiere irrequiete. Intorno, la strana magia del fiume, il Po, depositario di riti antichi, di tragedie della natura, ma anche di amori e di delitti mai risolti. Il tutto nell'anno 1989, quello che secondo alcuni avrebbe chiuso il Novecento: un anno in cui tanti fatti sono avvenuti, dalla caduta del muro di Berlino alla rivolta di piazza Tien An Men, alla morte di scrittori come Zavattini, Sciascia e Simenon. E mentre si passa da una tarda estate a un Natale nevoso, e il sole tramonta sulla pianura, ascoltando le storie di Guido Conti, straordinario narratore, noi ci accorgiamo di attraversare, capitolo dopo capitolo, il romanzo tragicomico di un secolo.
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