Un gruppo di allegre signore

Un gruppo di allegre signore

Nemmeno di sabato Precious Ramotswe può stare tranquilla. La famosa investigatrice africana sembra attirare i guai peggio di una calamita. Basta che si sieda al tavolino di un bar perché le capiti di assistere a un raggiro e di essere accusata lei stessa di furto. Sconvolta, torna a casa confidando nel conforto di una bella tazza di tè rosso, ma al momento di fare un sonnellino scopre un ladro sotto il letto. E nei giorni a seguire non va meglio: con lo scassato furgoncino bianco investe un ex detenuto e, per concludere in bellezza, dalla nebbia del passato spunta il violento ex marito che la ricatta. Un altro cadrebbe in preda allo sconforto, ma non lei, che dalla sua ha i soliti impareggiabili atout: quel JLB Matekoni, suo novello sposo e persona di specchiata onestà; l'occhialuta signorina Makutsi, che finalmente ha trovato uno spasimante di suo gradimento; l'energica direttrice dell'orfanotrofio, Silvia Potokwane, dispotica ma sincera amica. La capacità di creare empatia con gli altri permetterà ancora una volta alla signora Ramotswe di risolvere i casi che, vuoi per il suo lavoro alla Ladies' Detective Agency N. 1, vuoi per il semplice fatto di vivere, deve affrontare. I tasselli del mosaico torneranno a incastrarsi quasi per magia e la pace a regnare su Tlokweng Road. Ma la magia c'entra poco, c'insegna Alexander McCall Smith, che non rinuncia mai a denunciare, con il pretesto di rendere lo spaccato di una società a lui ben nota, le magagne universali di noi esseri umani. E molto invece c'entrano il buon senso di una gran donna che ispira solo simpatia, e l'ironia lieve, marchio di fabbrica dello scrittore, grazie alla quale le disgrazie sembrano meno gravi, le storture un po' più risibili, talvolta almeno in parte perdonabili, spesso anche divertenti.
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