Il selvaggio di Darwin

Fino ai primi di maggio del 1830 la vita di Orundellico era trascorsa sempre uguale sulle rive del fiume Yahgashaga, nella Terra del Fuoco. Ma un giorno, mentre era in mare con suo zio, una grossa barca con a bordo strani visitatori incrociò la loro rotta. I fuegini offrirono a gran voce le loro merci, gridando e agitando le braccia, come sempre facevano quando incontravano i bianchi. Tutto sembrava svolgersi normalmente: gli europei esaminavano il pesce e davano in cambio dei ciondoli. Poi accadde qualcosa di inatteso. Orundellico venne prelevato dalla sua canoa e portato a bordo della barca straniera. Un uomo lanciò allo zio un grosso bottone di madreperla come compenso. Poi la grossa barca salpò di nuovo, portando con sé Orundellico. In quel momento il ragazzo varcò una frontiera invisibile. Cominciò a perdere la sua identità, le tradizioni, la lingua. E divenne Jemmy Button, Jemmy "Bottone", come venne chiamato dall'oggetto che era stato pagato per il suo acquisto.Dopo un viaggio lungo mezzo giro del mondo Jemmy arrivò in Inghilterra. Gli venne insegnato l'inglese, diventò cristiano, incontrò il re e fece grande impressione su molti personaggi illustri. Tra questi Charles Darwin, che sarebbe diventato amico di Button e avrebbe scritto del tempo trascorso insieme a lui durante il viaggio che riportò il fuegino nella sua terra. La loro amicizia influì su una delle opere più importanti e controverse del secolo, "L'origine della specie". Tornato nella Terra del Fuoco, Button capì ben presto che la sua vita non sarebbe più stata la stessa. Lasciato su una costa solitaria e battuta dal vento, il ragazzo ricevette l'ordine di "civilizzare" la sua gente e di portare tra loro la parola di Dio. La sua storia da allora divenne drammatica: dapprima osteggiato e combattuto dai suoi compagni fuegini, divenne poi oggetto di zelanti ricerche da parte di missionari messisi sulle sue tracce, molti dei quali morirono nel tentativo di raggiungerlo. Nella vita di Button le [...]