Caravaggio. L'amore terreno o la vittoria dell'amore carnale

Caravaggio. L'amore terreno o la vittoria dell'amore carnale

Un fanciullo alato che mette in mostra la sua nudità con un'aria di sfida e di sfrontata provocazione. Intorno a lui una corazza, uno spartito, alcuni strumenti musicali e altri oggetti dotati di un recondito significato simbolico. Cimentandosi con una delle opere più seducenti e misteriose di Caravaggio, Herwarth Rottgen offre in questo saggio un esercizio di lettura a tutto campo, centrato non solo su una capillare ricognizione delle peculiarità stilistiche dell'opera ma anche e soprattutto sull'esame del contesto storico e ambientale, sociale e psicologico in cui nasce e prende forma una delle immagini più sottilmente allusive, intriganti e quasi morbose della pittura barocca. In un variegato affresco della comunità artistica romana del primo Seicento, viene così ricostruita una delle fasi cruciali della carriera di Caravaggio, un momento in cui il grande maestro lombardo, dopo l'esaltante esordio sulla scena locale con i dipinti per San Luigi dei Francesi, si trova a competere con altri pittori ben più modesti di lui per i favori della ricca committenza ecclesiatica. In un clima di rivalità, di invidie e di maldicenze, mentre tarda a farsi strada la consapevolezza della sua smisurata grandezza, emerge così la vicenda dell'accesa concorrenza tra il pittore e Giovanni Baglione, centrata proprio su una particolare interpretazione del tema dell'Amor sacro e dell'Amor profano.
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