Vivere insieme. Immigrazione, convivenza e intercultura

Vivere insieme. Immigrazione, convivenza e intercultura

Tra i tanti stereotipi sull'immigrazione, c'è quello che considera i movimenti di popolazioni un fenomeno recente. Ma le migrazioni hanno fatto la storia dell'umanità. Semmai la novità è nelle dimensioni di tale fenomeno, che sono diventate vorticose al punto da seminare quella sensazione di disagio e insicurezza. Sensazione che viene rafforzata dall'ampliarsi dei conflitti, il radicarsi del terrorismo e del fondamentalismo, l'insicurezza economica e le crisi ambientali, che sembrano minacciare l'umanità come mai prima nella storia... E così le paure si materializzano e assumono le sembianze riconoscibili degli stereotipi: l'immigrato diventa il "pericolo" in carne e ossa, il deviante, il concorrente sul mercato del lavoro, "l'uomo nero". "Più ci chiudiamo agli stranieri meno consapevolezza, meno responsabilità, meno solidarietà, meno giustizia, meno umana compassione scorreranno nelle vene della nostra società; più ostacoliamo l'ingresso dei profughi meno rispetto per la persona e per i suoi diritti caratterizzerà la nostra convivenza; più rallentiamo i processi di integrazione e meno avremo da consegnare alle giovani generazioni; insomma, più ci difendiamo meno "civiltà" avremo da difendere, perché alla fine perderemo noi stessi".
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