Concorrenza. Il segreto bipartisan della prosperità americana

Concorrenza. Il segreto bipartisan della prosperità americana

"Concorrenza" è un saggio ambizioso e controcorrente, pienamente accessibile da parte del pubblico non esperto. La tesi principale è che il forte aumento della concorrenza, conquistato attraverso decenni di battaglie politiche bipartisan contro gli interessi finanziari e sindacali consolidati, spiega più della politica monetaria di Greenspan o dell'economia digitale di Silicon Valley il grande ritorno alla prosperità degli Stati Uniti a partire dalla metà degli anni Novanta. Il boom di quegli anni non sarebbe un fenomeno transitorio, ma l'esito di cambiamenti cumulativi innescati nei decenni precedenti. London contrasta l'America degli anni Settanta con quella di oggi: se in quegli anni erano i grandi oligopoli, spalleggiati dai sindacati, a dominare l'economia americana e a fissare prezzi e politiche in settori come l'automobile, l'acciaio, la finanza, le telecomunicazioni, il trasporto aereo e la grande distribuzione, trent'anni dopo la concorrenza ha radicalmente trasformato quei settori con l'ingresso di nuovi attori e una più forte presenza della competizione estera. L'assennatezza di politiche antitrust e di libero scambio per aprire l'economia alla concorrenza internazionale non sono il frutto di un'evoluzione inevitabile ma il risultato della posizione a favore dei benefici collettivi della concorrenza, condivisa da tutti i presidenti americani del dopoguerra e da settori dei Democratici e Repubblicani, battutisi a più riprese per infrangere il potere di interdizione di lobby e interessi consolidati.
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