L'arte dell'Islam

L'arte dell'Islam

Se alla domanda "cos'è l'Islam?" si rispondesse indicando semplicemente uno dei capolavori dell'arte islamica, come ad esempio la moschea di Cordoba, quella di Ibn Tulun al Cairo, una delle 'mederse' di Samarcanda o anche il Taj Mahal, questa risposta, per quanto sommaria, sarebbe peraltro valida, poichè l'arte dell'Islam esprime senza equivoci quel che denomina. Non è stupefacente nè assurdo che la manifestazione più esteriore di una religione e di una civiltà come quella dell'Islam - e l'arte è per definizione manifestazione esteriore - rifletta a suo modo quel che vi è di più interiore in questa stessa civiltà. La sostanza dell'arte è la bellezza; ora, la bellezza - islamicamente parlando - è una qualità divina e comporta in quanto tale un duplice aspetto: nel mondo essa è apparente; riveste, per così dire, le creature e le cose belle. Mentre in Dio, o in se stessa, è beatitudine interiore; tra tutte le qualità divine che si manifestano nel mondo, la bellezza è quella che più direttamente richiama il puro Essere. Questo significa che lo studio dell'arte islamica, come di qualsiasi arte sacra, può condurre, quando viene intrapresa con una certa apertura di spirito, verso una comprensione più o meno profonda di verità spirituali che sono alla base di tutto un mondo al tempo stesso cosmico e umano. Considerata in tal modo, la 'storia dell'arte' supera il piano della storia pura e semplice, fosse solo per porre queste domande: da dove proviene la bellezza del mondo di cui stiamo parlando? a cosa si deve la sua assenza in un mondo che minaccia di invadere tutta la superficie della terra? (Dall'Introduzione dell'autore)
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