Giovanni Palatucci e gli ebrei internati a Campagna. Memorie, rappresentazioni e nuove ricerche

Giovanni Palatucci e gli ebrei internati a Campagna. Memorie, rappresentazioni e nuove ricerche

"Giovanni Palatucci, l'oggetto di questa raccolta di saggi, è stato l'ultimo questore di Fiume sotto l'occupazione nazista, il poliziotto italiano morto a Dachau nominato dallo Yad Vashem di Gerusalemme Giusto delle Nazioni nel 1990 per la sua opera di salvataggio degli ebrei. La sua non è stata una vita facile come facile non è stata neanche la sua memoria. Non furono anni tranquilli quelli che passò alla Questura di Fiume, dove approdò nel 1937, alla vigilia delle leggi razziste, responsabile com'era dell'ufficio stranieri, cioè incaricato di regolare a Fiume, l'afflusso degli ebrei stranieri, in fuga, soprattutto a partire dal 1941, dalla Croazia degli ustasa attraverso il confine che divideva la zona di occupazione italiana da Fiume. E non ha avuto neppure una memoria facile perché solo vent'anni dopo il riconoscimento ufficiale, sancito dallo Yad Vashem, del suo ruolo di salvatore degli ebrei, è stato pubblicamente e con clamore attaccato dal Centro Primo Levi di New York come zelante fascista di Salò, persecutore, e non salvatore, di ebrei. Questa raccolta di saggi si inserisce in questo recente dibattito, nell'intento di rafforzare l'immagine positiva del giovane poliziotto attraverso l'esame di nuove fonti e la confutazione di molti degli argomenti dei suoi detrattori ma anche attraverso il ridimensionamento dei non pochi aspetti mitizzati della vicenda, come quello che gli attribuiva il salvataggio di addirittura cinquemila ebrei. Miti che hanno contribuito nel tempo, quasi a gettar via il bambino insieme con l'acqua, a facilitare l'opera di chi voleva rimettere in discussione tutta la vicenda di Palatucci." (Dalla Prefazione di Anna Foa)
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