Neve rossa (La)

Fosco, giovane montanaro dal fisico forte e dal carattere ombroso, vive una vita orgogliosamente solitaria nella provinciale, "affranta"" città di Vittoria, gestendo con disinteresse e noia il negozietto di vini e oli ereditato dal padre. Dietro un'apparente e squallida normalità si nasconde una personalità oscura, fatta di violenza repressa e desiderio di libertà; come un animale in gabbia, sente che non può essere imprigionato nelle convenzioni di una vita borghese e decide così di ritornare fra le montagne della sua infanzia. Poco alla volta, grazie a vecchie lettere anonime, vedrà riemergere il mistero che per anni ha circondato la morte della madre, donna dalla sensualità prorompente, libera, disinibita, che attirava i rancori delle compaesane. Scritto con uno stile immaginifico e musicale, il libro è una forte parabola di un più autentico rapporto uomo-natura. La "ribellione" di Fosco è infatti rivolta soprattutto contro un'umanità corrotta e miope che tende a uccidere lo spirito brado che sta in tutti noi.