Diagnosi (La)

Diagnosi (La)

Il primo romanzo di Alan Lightman, "I sogni di Einstein", definito da Salman Rushdie "provocatorio sul piano intellettuale, toccante, comico e scritto in modo davvero eccelso", ha riscosso ampi consensi. Con "La diagnosi" l'autore affronta il suo romanzo più ambizioso e penetrante. In una calda mattina d'estate, mentre con altri pendolari si precipita a prendere il treno per arrivare come sempre nel suo ufficio di Boston dove l'attende una fitta agenda di appuntamenti, Bill Chalmers si rende conto a poco a poco di non ricordare più dove è diretto, né il nome del posto in cui è impiegato, tantomeno dove abita e chi è. Soltanto lo slogan imperante della sua azienda gli rimbomba nel cervello: "Il massimo delle informazioni nel minor tempo possibile". Dopo qualche ora di smarrimento viene riportato a casa e incomincia a ricordare, ma l'incubo è appena iniziato. Afflitto da uno strano intorpidimento, che si manifesta come formicolio alle mani - poi si diffonde in tutto il corpo, Bill è allarmato e impedito sul lavoro e invoca una diagnosi per la sua malattia. Sprofonda così in un vortice di analisi mediche, sballottato da uno specialista all'altro - compreso un inefficiente strizzacervelli - sempre in attesa di un responso definitivo, inseguito dalla maniacale frenesia della sua azienda dove regna l'imperativo della produttività a ogni costo e dalla disperazione della moglie, convinta che quell'assurda indisposizione sia solo frutto della sua fantasia. Di volta in volta feroce, comico e tragico, "La diagnosi" è un'analisi brillante e inquietante dell'ossessione dei tempi moderni per l'efficienza e il successo, e di ciò che questa ossessione ha provocato e provoca nella nostra mente e nel nostro spirito.
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