L'ombra del genio. Michelangelo e l'arte a Firenze 1537-1631

L'ombra del genio. Michelangelo e l'arte a Firenze 1537-1631

Nel 1534 Michelangelo lasciò definitivamente Firenze per trasferirsi a Roma al servizio dei Papi: nella città toscana rimasero i segni dello scalpello, della gradina e della subbia impressi nel marmo dell''Apollo/David', l'interno della Sagrestia Nuova e la sala della Libreria della chiesa di San Lorenzo, incompiute. L'ambiguità della figura dell''Apollo', la difficoltà di accedere ai locali di San Lorenzo, le testimonianze degli allievi del maestro, fecero in modo che l'artista fosse percepito come 'mito', ancora vivente. Le idee su Michelangelo e sul michelangiolismo si sono trasformate nel tempo secondo le esigenze culturali e i sentimenti che venivano espressi dalle arti figurative. Ma il segno lasciato dall'artista a Firenze ha condizionato quanti vissero nello stesso periodo e lavorarono su committenza medicea fino alla morte di Cosimo III. Su questa pagina di storia, variamente definita e difficilmente circoscrivibile per la differenza dei segni, delle loro applicazioni, per la varietà delle commissioni e delle esigenze di una corte che esprimeva curiosità scientifiche e bisogni di rappresentanza, pesò l''ombra' di Michelangelo. A Benvenuto Cellini si deve, e non è certo un caso fortuito, la prima rivendicazione professionale ed esistenziale che inaugura il culto della professionalità artistica. Questa esposizione si distingue per il suo andare oltre la pittura, per la presenza di un 'corpus' di sculture straordinario per la quantità e qualità, per lo sguardo indagatore sulla glittica, la lavorazione delle pietre dure e dei metalli preziosi, degli arazzi e delle porcellane, dei mobili e delle armature... L'affermazione del Principato mediceo ha una sua storia parallela nello sviluppo dell'apparato effimero, fino all'inaugurarsi di nuove tradizioni delle quali il disegno e l'incisione sono una spettacolare testimonianza. Anche nella pittura e nel disegno, e oltre queste testimonianze artistiche, l'eredità stilistica e ideologica di Michelangelo ha coinvolto, circuito, guidato l'arte a Firenze.
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