Vanessa Beecroft. Performances 1993-2003. Catalogo della mostra (Torino, ottobre 2003-gennaio 2004)

Vanessa Beecroft. Performances 1993-2003. Catalogo della mostra (Torino, ottobre 2003-gennaio 2004)

Negli ultimi tre anni il Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea ha potuto, grazie alla Fondazione CRT, focalizzare la propria attenzione sulla collezione permanente. Accanto alle opere di artisti internazionali è stata costruita una storia dell'arte italiana partendo dalla fine degli anni Sessanta per arrivare al Duemila. Ecco dunque l'acquisizione di un importante nucleo di lavori storici appartenente al movimento dell'Arte Povera seguito da un altrettanto importante corpus di opere storiche del movimento della Transavanguardia. Ambedue sono molto ben rappresentati ma non in modo esaustivo e di questo sono consci sia il museo che la Fondazione CRT, che ha assegnato un ulteriore fondo al fine di completare le due raccolte. La collezione del Castello di Rivoli, con quella della GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, può avviarsi ad essere una collezione rappresentativa dell'evoluzione dell'arte italiana. Sentiamo oggi la necessità di mostrare quegli artisti che rappresentano le ultime tendenze. Nel desiderio di costruire un percorso coerente e leggibile anche dal pubblico più vasto, il programma espositivo e la collezione permanente del museo sono stati sempre strettamente collegati, così da ritrovare in collezione gli artisti e/o le opere presentate nelle mostre. Nella programmazione del Castello di Rivoli, articolati sui parametri di un museo d'arte contemporanea attento alla scena artistica mondiale, è stata data particolare attenzione all'attività degli artisti italiani più famosi come a quelli delle ultime generazioni, dedicando loro mostre personali o collettive. E' quindi un grande piacere, dopo nove anni, ospitare nuovamente Vanessa Beecroft nelle sale espositive, con una performance e una mostra personale che ripercorre la storia del suo lavoro, iniziato dieci anni fa. Una prima rilettura del suo fare arte che ne rivela le molteplici potenzialità. Una opera di grandi dimensioni, che dialoga con l'architettura della sala, pensata dall'artista per questa esposizione, entrerà a far parte della collezione permanente. A questa speriamo possano far seguito altre cosicché l'artista sia rappresentata nella raccolta del museo con tutte le sue forme di espressione, secondo la logica di acquisizione del Castello di Rivoli. (Dall'Introduzione di Ida Gianelli)
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