Periplo del Mediterraneo. Maestri e nuove espressioni tra Genova e Istanbul

Periplo del Mediterraneo. Maestri e nuove espressioni tra Genova e Istanbul

Genova, Capitale della Cultura Europea 2004, riscopre il suo ruolo cardine nel dialogo culturale, centro di scambi che, sin dall'esperienza di Repubblica marinara nel Basso Medioevo e ancor di più nel Rinascimento, ha saputo elaborare in maniera originale le influenze delle diverse civiltà che si affacciano sulle sponde del mar Mediterraneo. L'Accademia Ligustica di Belle Arti, antica istituzione profondamente legata alla storia della città, con questa iniziativa propone una riflessione su Genova nell'ambito della cultura artistica europea, e in particolare sull'eredità di alcune importanti esperienze del Novecento e sui sistemi di insegnamento nelle scuole di belle arti. In questo modo si cerca di comprendere e confrontare il ruolo delle istituzioni responsabili delle arti visive nei paesi mediterranei, con l'ambizione di stabilire una rete che coordini le Accademie di Belle Arti del Mediterraneo e arrivare a una carta comune. Il "Periplo del Mediterraneo. Maestri e nuove espressioni tra Genova e Istanbul" raccoglie quattro significative personali di maestri che, con le loro ricerche, hanno caratterizzato la seconda metà del Novecento: Alberto Burri, Antoni Tàpies, Yves Klein. Stephen Antonakos. La mostra, curata da Maurizio Calvesi e da Marisa Vescovo, prevede anche la presenza di sedici artisti, originari di paesi mediterranei, che illustrano le tendenze più innovative a confronto con la tradizione: Botto e Bruno, Bianco-Valente (Italia), Dominique Gonzalez-Foerster, Claude Léveque (Francia), Juan Munoz (Spagna), Touhami Ennadre (Marocco), Adel Abdessemed (Algeria), Ghada Amer, Mona Marzouk (Egitto), Michal Rovner (Israele), Mona Hatoum (Libano), Gulsun Karamustafa (Turchia), Takis Zerdèvas (Grecia), Lala Meredith-Vula, Adrian Paci (Albania), Sislej Xhafa (Kossovo). I caratteri originali della produzione artistica contemporanea nel Mediterraneo, infine, saranno discussi alla luce delle opere esposte in mostra da docenti e studiosi di circa venti Accademie di Belle Arti, che si confronteranno in un ricco e interessante Convegno dedicato alla creatività e alla didattica dei linguaggi artistici. Genova ritrova così la propria identità culturale, liberando le energie del contemporaneo grazie anche all'intensa opera di rinnovamento urbano che ha preceduto il 2004, con il recupero delle aree dismesse, degli ex centri industriali ma anche del cuore storico della città. (Giuliano Urbani) Ministro per i Beni e le Attività Culturali
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