Una vita da irriducibile irrequieto

Una vita da irriducibile irrequieto

Architetto, classe 1923, napoletano doc, collaboratore di importanti architetti napoletani, quali Carlo Cocchia e Giulio De Luca, docente universitario, ha svolto negli ultimi decenni un ruolo fondamentale di polemista inflessibile sui principali temi urbanistico-architettonici napoletani e ha progettato poche, ma molto significative opere di architettura a Napoli e dintorni. Aldo Masullo ha scritto di lui: "La "irrequietezza" è l'intelligenza sciolta nel corpo, la ricerca dell'incontro e dello scontro con gli altri: inarrestabile moto della ricerca avventurosa, agitare l'aria, smuovere le acque, spostare le pietre, suscitare venti e correnti, frescure e tempeste, non lasciar che le cose restino come erano, incidere qualche sia pur piccolo ma visibile segno sulla pelle del mondo. Il perfetto "irrequieto" è Gerardo. Nella sua "irrequietezza" non vivono solo le ruvide virtù di un carattere irriducibile al conformismo delle convenienze, ma anche la sensibilità raffinata dell'esteta. Egli non mortifica le fondamentali valenze tecniche, intrinseche all'operare architettonico. Ma, in questa epoca in cui costruire è segnato da ricorrenti funzionalismi e oppresso da brutali condizionamenti economicistici, dinanzi all'umiliato dileguarsi delle forme e al rifiuto sprezzante degli stili, Gerardo ha l'audacia di rivendicare il primato classico della "forma" e di assumere quale principio religioso del suo lavoro di architetto il monito del grande Le Corbusier...
In Pubblicazione

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare