Ciao, voialtri. Lettere a Lella Costa

"Avevo vent'anni. Non permetterò a nessuno di dire che è la più bella età della vita". Questa frase dolorosa e rabbiosa di Paul Nizan illumina tutta l'"antologia" delle lettere (molte pubblicate qui per la prima volta) arrivate in oltre tre anni di vita alla rivista "Dire fare baciare". La caratteristica principale di questo libro, volutamente pieno di rimandi e altrettanto volutamente privo di risposte, è quella di rappresentare il "romanzo" di una generazione misteriosa: agli adulti, ma anche ai diretti interessati. Che, troppo spesso persi nelle loro solitudini, guardandosi turtti insieme in una fotografia finalmente di gruppo potrebbero già trovare, con sorpresa, quell'identità collettiva tanto cercata. Sul buon vecchio quaderno a quadretti, nelle storie scritte a biro, la fotografia di questi ragazzi - a dispetto di chi li vorrebbe tutti analfabeti, afasici, interamente monopolizzati dalla comunicazione virtuale - risulta inaspettatamente nitida, e con facce, corpi non più sfigurati dallo specchio deformante della tv. Perché in mezzo alla confusione e al dolore si scoprono molta poesia, tenerezza, voglia di vivere, legami, utopie (se dio vuole!), concretezza del dire, fare, baciare.E forse nessuno meglio di Lella Costa - grande affubulatrice, accogliente, innamorata dei legami - poteva coordinare senza imbrigliarlo questo "coro" di persone in cerca di risposte ma spesso anche solo di amici complici amanti.