Memory talks

Memory talks

"Pensare di fotografare la memoria è come pensare di fotografare l'invisibile, forse non si può. Credo che una fotografia sia memoria in quanto oggetto che ci mostra qualcosa e che la somiglianza della fotografia con la realtà sia probabilmente il punto dove coincidono forza e debolezza del linguaggio. A volte ho la netta impressione che la memoria non assomigli poi molto alla realtà, spesso la rende migliore. Non considero nessuna di queste fotografie come autonome o indipendenti, nel momento in cui le facevo le ho pensate affinché fossero le pagine di un libro, non ho creduto di fotografare oggetti, case, persone, mestieri e conoscenze come qualcosa che irrimediabilmente scomparirà o in via di estinzione, direi che questo è un lavoro da transitatore, fatto di visite che ho condotto ad una scala di vita. Ho avuto la possibilità di entrare in mondi molteplici e chiusi, fatti simili a piccoli monasteri o castelli; in questo libro ho raccolto alcune rivelazioni e prove che ho trovato durante gli incontri fatti in Valle Camonica." (S.G.)
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