Segni temporanei

Segni temporanei

Il bianco di una superficie è come un vuoto da riempire e a volte fa paura affrontare questo vuoto, lasciarlo lì, contemplarlo, perché quel bianco richiama la nostra stessa esistenza. Elena Nonnis ferma lo spazio e il tempo nel suo bianco, attraverso semplici segni, piccole cuciture di filo nero, in rari casi rosso: piccole storie dense di "irrisolto", frammenti imperfetti contenenti ricordi, sensazioni e anche un po' d'anima... In questi tempi di grandi illusioni e speranze fatue, guardare all'essenzialità crediamo sia la strada giusta per cambiare noi stessi e il tempo che ci percorre, quindi: questa nostra storia. Un'essenzialità che esige silenzio, osservazione, disponibilità, apertura, riflessione; momenti dove anche il respiro diventa profondo e lento, per cercare un centro, per ristabilire un contatto tra ciò che facciamo e ciò che sentiamo. Poi l'azione: bisogna scrivere su questo spazio bianco, tracciare un segno, cucire una storia presente, fare un nodo, più nodi, costruire qualcosa che sia accogliente per noi, magari un segno utile agli altri, un solo segno tangibile...
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