Ecce homo. Come si diventa ciò che si è

Ecce homo. Come si diventa ciò che si è

Con lo "Zarathustra" Nietzsche aveva già scritto il suo "Ecce homo", in timore e tremore. Ma esso era, come le altre sue opere, caduto nel vuoto. Stanco di non essere riconosciuto e di essere mal interpretato, egli, poco prima di essere atterrato dalla pazzia, "monta sulle nuvole per parlare con tuoni e fulmini": si mette in piazza, si autointerpreta, si teatralizza. Scrive, sul filo dell'estrema sanità mentale, il libro della propria vita, un libro unico, alto, più bello della più bella biografia di Plutarco: il documento e il monumento di un genio del moralismo che interpreta dall'interno la lezione di grandezza, libertà e indipendenza impartita all'umanità a prezzo della propria vita e felicità.
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