Novantanove giorni. Una stagione con la Fiorentina perduta

Novantanove giorni. Una stagione con la Fiorentina perduta

La Fiorentina era davvero morta, scomparsa , seppellita. Non l'avrei più rivista, non avrei più potuto regalare a mio figlio la mia stessa maglia, quel filo che legava mio nonno a mio padre a me e ai miei bambini era spezzato. Dovevo rieducarmi, dovevo accettare l'idea che là c'era un neonato sconosciuto in cerca di un padre. La Fiorentina mi aveva preso per mano, ora ero io a dover prendere per mano quello che rinasceva al suo posto. Non mi apparteneva quel neonato, non ne conoscevo l'identità, il nome dei genitori, l'albero genealogico. Eppure me lo mettevano in braccio e mi dicevano: è tuo, amalo, ti rappresenta. Come si può voler bene a qualcosa, a qualcuno che non si conosce? Eppure dovevamo riuscirci. Io e tutti i superstiti del pullman. Quello che segue è il diario dei 99 giorni che sono venuti dopo quell'urlo.
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