Invisibili urbani luoghi

Invisibili urbani luoghi

Nell'intraprendere questo viaggio dentro una città solo apparentemente immaginaria, ci si accorge di tornare a scoprire tanti suoi angoli e aspetti divenuti ormai invisibili, perché scomparsi, o forse rimossi, non tanto alla vista consapevole, quanto agli occhi interiori di ognuno dei suoi abitanti, per quanto sia solo l'Io narrante a rappresentarli tutti. I luoghi di questa città sono infatti più proiezioni o introiezioni della nostra coscienza sul reale, che luoghi reali metafore delle nostre paure o dei nostri sogni, delle nostre fobie o delle nostre utopie. Non si deve credere tuttavia che siano luoghi fantastici o fantasiosi, luoghi speciali per qualche particolarità nascosti ai comuni cittadini, ma comuni parti della vita urbana di cui la maggior parte di noi ha perso la visione poetica, quindi meravigliosa, quindi straordinaria. La città è però anche specchio degli uomini che la abitano: tuttavia si configura come un riflesso doppio, il suo, poiché anche gli uomini sono, o lo sono divenuti nel tempo, tanti specchi dell'immagine urbana, con tante singole particolari variazioni, per quante sono le visioni che ognuno di essi ha. Ogni abitante della città ha perso purtroppo la capacità di questa visione meravigliosamente e straordinariamente comune, seppur poetica. Così questo viaggio che il lettore sta per iniziare è il tentativo di suscitare il recupero di quel suo "meraviglioso".
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