Le cose non sono le cose

Le cose non sono le cose

E quel concerto, finalmente, viene a vederlo la mia amica Giovanna e finalmente viene a vederlo con un ragazzo nuovo di fianco e un nuovo languore nelle sue braccia lunghe. Giovanna, dopo che si dibatteva da tempo in una storia di quelle che ti dibatti, che improvvisamente mentre parlava con me smetteva di parlare e le veniva da piangere, adesso viene con questo ragazzo nuovo e con lui ha tutti dei gesti di tenerezza, lo fa passare davanti quando entrano nel locale, lo regge per la schiena, gli accarezza le braccia, come se avesse una scorta di gesti da morosa che aveva accatastato per anni e non era mai riuscita a usarli. E quella sera, che per il resto è stata una sera memorabile, quando esco dal locale con Bassotuba vedo un poliziotto e di fianco una macchina con su scritto polizia, tutta piena di poliziotti, e mi vien da sputare tre volte. Bassotuba mi chiede Cos'hai da sputare? Mi succede sempre così, le rispondo, che quando vedo un poliziotto o un carabiniere, delle volte anche un vigile urbano, mi vien da sputare tre volte per terra. Come facevano i russi nel secolo scorso col diavolo, le dico, e secondo me è un'altra forma di profilassi morale, oltretutto, che bisognerebbe insegnarla ai bambini quando son piccoli.
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