Servito freddo

Servito freddo

"Ero di nuovo Nik Mancini, sdraiato inerme e a mio agio in quel contesto come un menu di carne ad una cena di natale per vegetariani. Avevo più tubi io in corpo che l'intero sistema fognario nazionale e, in un certo senso, la roba che andava e veniva in termini di paragone era sempre merda. Mi sentivo stravolto e indolenzito, con la testa in balìa di un coro di ragazzini ubriachi e le ossa e i muscoli fermi come foglie di un sigaro cubano di qualità. Eppure ero morto, certo, avevo sentito la testa diventare leggera, avevo visto luci, sentito campane e via dicendo, insomma, me la scivolavo alla grande, ma qualcosa doveva essere andato storto." (E. Amendola)
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