L'arteterapia in carcere

L'arteterapia in carcere

Il presente volume nasce come frutto della riflessione congiunta di specialisti che operano in ambito penitenziario con detenuti tossicodipendenti. Viene effettuata una disamina dei fattori legati all'insorgere e al perdurare delle tossicodipendenze nell'individuo; sono presenti dati e spunti di riflessione sulla necessità di dotarsi di strumenti terapeutici efficaci nell'ambiente carcerario; soprattutto, ci si sofferma sulle peculiarità e i benefici dell'arteterapia nel suddetto contesto. Nello specifico, vengono illustrate le tappe e le modalità di svolgimento di un percorso di arteterapia con i burattini tenuto all'interno della Struttura a Custodia Attenuata "ARCOBALENO" della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino. Il percorso di arteterapia con i burattini si struttura su diverse fasi (costruzione del burattino, successivo inserimento del personaggio creato all'interno di una narrazione, e infine messa in atto scenica di quanto ottenuto); in ognuna di esse, il burattino viene concepito e utilizzato come strumento comunicativo a disposizione del paziente. L'attività con il burattino, i momenti di confronto e discussione con il gruppo, e la presenza di un'atmosfera non giudicante offrono al paziente uno spazio mentale, prima ancora che fisico, in cui avviare un confronto costruttivo con se stesso e con l'Altro.
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