Sonno e figure dormienti

Sonno e figure dormienti

La civiltà greca arcaica fu così consapevole dell'importanza del sonno (ypnos) nella vita umana - "l'animo dormiente si illumina di occhi" dice Eschilo - da concepirlo come una potente divinità capace di operare su uomini e dei e di influire sulle loro azioni. Nell'ambito che gli è proprio il dio Ypnos agisce direttamente, senza intermediari, ma, oltre a questa funzione il sonno svolge, in ogni epoca del mondo greco, un ruolo altrettanto significativo come tramite della sfera onirica che i Greci sentivano come una realtà diversa da quella effettuale ma non meno importante: attraverso il sogno ricevevano prescrizioni divine, oracoli e consigli. Quando le conquiste di Alessandro segneranno il definitivo declino della polis greca, la creazione di nuove realtà statuali (i regni ellenistici) porterà con sé la formazione di una nuova cultura non più rigidamente legata ai valori e all'universo culturale della polis. Il sonno sarà considerato un semplice fenomeno fisiologico o tutt'al più, in contesti mitologici, un motivo puramente letterario, e questo sarà un lascito tra i tanti che la civiltà greca trasmetterà al mondo romano.
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