Cosa ne penserebbe Rainulfo?

Cosa ne penserebbe Rainulfo?

Da quel lontano 1030 o 1022 (neanche sulla propria data di nascita gli aversani riescono a mettersi d'accordo) di acqua ne è passata sotto i ponti. A distanza di tanti secoli, è innegabile, la città ha compiuto passi avanti significativi. L'Aversa dei giorni nostri non somiglia neanche lontanamente alla città di cento anni fa. A leggere questo libro, però, per alcuni aspetti, gli aversani appaiono come essersi fermati ai tempi in cui Rainulfo e la sua soldataglia erano ancora accampati alla meglio in questa terra, per loro nuova e perigliosa. Nel leggere questi articoli, alcuni problemi sembrano essere ancora in cerca di soluzione. Anche la città sembra ancora in attesa d'interventi definitivi. Nonostante ciò, l'aria che si respira è ben diversa da quella che si respirava solo pochi decenni orsono. Per questo la "penna", a volte velenosa, di Ugo Persice Pisanti, in alcuni articoli deve cedere il passo all'ottimismo "ragionato". In tanti settori i passi avanti sono stati rilevanti: commercio, terziario avanzato (e-commerce e informatica), istruzione (università), trasporti (metropolitana), istituzioni (Tribunale). In altri c'è ancora molto da fare: sicurezza, traffico, trasporti urbani su gomma, raccolta differenziata...
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