Prostituzione, aporie e tabù di un nuovo diritto penale tutorio

Prostituzione, aporie e tabù di un nuovo diritto penale tutorio

La prostituzione volontaria può essere disciplinata secondo differenti approcci: il modello abolizionista, accolto in Italia dalla legge Merlin, appare oggi in crisi, sotto le opposte spinte del regolamentarismo e del neo-proibizionismo. Dopo un’indagine comparatistica e un’analisi giurisprudenziale delle norme italiane in materia, l’Autore pone i seguenti interrogativi: nella prostituzione, la condotta del soggetto terzo che con essa “interferisce” – favorendola o traendone utili – e quella del cliente vanno punite? E se sì, perché? Entro quali limiti? Se l’oggetto di tutela penale va individuato nella libertà di autodeterminazione sessuale di colui che si prostituisce, questa libertà va “presa sul serio”, rispettando le scelte di soggetti adulti e consapevoli. In caso contrario, si riprodurrebbero aporie sistematiche e tradizionali tabù, violando diritti della persona costituzionalmente garantiti e dando vita a un nuovo diritto penale tutorio.
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