La compravendita dell'eredità in diritto romano

La compravendita dell'eredità in diritto romano

«Il presente lavoro verte sul contratto di compravendita dell'eredità in diritto romano; lo studio, muovendo dall'esame dell'assetto di interessi realizzato da detto contratto, si propone di ricostruirne la fattispecie ed esaminarne la disciplina, mettendo in luce le differenze che intercorrono tra quest'ultima e il regime ordinario della emptio venditio. La compravendita dell'eredità è il contratto in forza del quale un soggetto - il venditore -, a fronte del pagamento di un corrispettivo, cede a un altro soggetto - il compratore - la pacifica disponibilità di un compendio patrimoniale acquisito iure hereditatis. La funzione economica di tale contratto è quella di consentire al venditore di neutralizzare gli effetti che si sono prodotti (e che in futuro potrebbero prodursi) nel suo patrimonio a motivo della delazione ereditaria e, al contempo, di incamerare un corrispettivo pari al valore netto della hereditas. Ex latere emptoris, la realizzazione di detta finalità si traduce nell'acquisto di una posizione economica di contenuto corrispondente a quella spettante all'erede. La compravendita dell'eredità costituisce "argomento eccentrico nello studio del diritto ereditario"; infatti, se, da un lato, a motivo della peculiarità dell'oggetto, la ricostruzione della sua disciplina esige la conoscenza del diritto successorio, dall'altro, essa deve necessariamente svolgersi sulla base delle regole e dei principi del diritto costituzionale cui l'istituto appartiene...» (Dall'Introduzione)
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