Dalla terra d'Israele alle genti. L'espandersi del cristianesimo nei primi tre secoli

Dalla terra d'Israele alle genti. L'espandersi del cristianesimo nei primi tre secoli

Il primo vangelo, quello di Marco, termina con queste parole: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato» (Mc 16,15-16). Lo stesso comando è ripetuto da Matteo (Mt 28,19) e in modo diverso da Luca (Lc 24,47). Questo ambizioso programma andava incontro a numerose difficoltà. Anzitutto pochi ebrei accettavano l’idea che Gesù fosse il Messia aspettato e desiderato. Per molti di essi, divenuti seguaci di Gesù, l’apertura al mondo politeista (gentile) creava molte difficoltà, specialmente l’abolizione dell’osservanza della Legge mosaica. Per i pagani la fede in Cristo, Figlio di Dio, morto crocifisso come un criminale, era ancora più assurda. Paolo coglie in modo radicale la sua predicazione: «noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani». Questa nuova religione che è stata contrastata in tanti modi, anche con la persecuzione cruenta, lentamente è diventata quella degli imperatori e della quasi totalità degli abitanti dell’impero romano. Come è stato possibile questo fenomeno? Queste pagine cercano di rispondere a questa domanda.
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