Gusakabaka lacrime nere

Gusakabaka lacrime nere

Nella lingua Kinyarwanda, "guasakabaka" significa pianto, urla di dolore. È il grido che dall'Africa si levò alto nel cielo nel 1994, a seguito di uno dei fatti più tragici che la storia dell'umanità possa ricordare: il genocidio in Ruanda. Sotto gli occhi disinteressati delle grandi potenze occidentali, nel corso di tre mesi di autentica follia omicida vennero uccise a colpi di machete e di bastoni chiodati oltre ottocentomila persone di etnia Tutsi. Le atrocità perpetrate e le modalità con le quali venne effettuata la strage, sono di difficile riscontro anche nelle pagine più oscure della storia. Il romanzo si svolge sullo sfondo del dramma del genocidio, dove Vincent Duval, investigatore privato ed ex militare della Legione Straniera, dovrà portare a termine un'indagine per conto di un venditore di armi. Si troverà coinvolto nell'orrore del massacro, ma anche in una storia d'amore che cambierà il corso della sua vita. Immerso negli spettacolari paesaggi naturali del Ruanda, dovrà fare ricorso a tutta la sua abilità ed esperienza militare per sopravvivere.
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