Rapsodia di specchi. La silloge
                
                
                    "Lascia cantare il corpo Alessandra; il corpo sinuoso di un'amante assetata. La sua poesia è carne viva, carne che si assopisce al solo scopo di risorgere, gloriosa, in un amore sublime, in quanto primigenio; in quell'amore non inquinato dall'arbitrio istituzionale dell'antitesi Eros-Agape."                
                
                                        
                            
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