La chiae te oru (la chiave d'oro)

La chiae te oru (la chiave d'oro)

La chiae te oru (la chiave d'oro): A proposito della lingua dialettale, nella maggior parte dei casi, si è trattato di una "lingua parlata", senza un codice genetico di scrittura a essa riferita. Nei tempi questa stessa lingua è stata rimodulata, rivisitata in alcuni vocaboli che hanno assunto forma verbale e cadenza differenti. Tutto ciò che si può esprimere verbalmente non sempre si può codificare in una grammatica univoca secondo un dettato che di fatto non esiste, se non riveduto da chi può credere che alcuni termini dialettali debbano essere scritti come essi stessi intendono. Perciò penso che accettare l'espressività dialettale impressa nella scrittura che può e deve essere diversa, sia il segno distintivo della nobiltà posta nel rispetto della cadenza parlata, che a volte cambia di molto, anche tra paesini confinanti. Unitamente agli effetti e a un rispetto propedeutico a essi, la mia intenzione è quella di imprimere nei versi ciò che abbiamo smarrito, la vita semplice di una volta, con tutto ciò che ne derivava, le persone, le loro gesta, il modo di convivenza umile, semplice, senza imposizioni di sorta. La nostalgia di un periodo che inconsapevolmente vive in ognuno di noi, e che inesorabilmente scompare.
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