La spartenza

La spartenza

La spartenza: "Dolorosa e straziande è stata la spartenza" per Tommaso Bordonaro. Non sapeva però Bordonaro - contadino di Bolognetta (paesino del palermitano) emigrato in America nel 1947 all'età di 38 anni - che quella "spartenza", inconsolabile e piena di afflizioni, gli avrebbe procurato la notorietà letteraria. La spartenza è il diario di Bordonaro in cui l'autore racconta la sua vita dall'adolescenza, negli anni Venti, fino all'età matura, alle soglie del XXI secolo, con in mezzo l'emigrazione negli Stati Uniti, la "spartenza" dall'Italia. Una parola non traducibile in italiano, che racchiude in sé tutta l'amarezza e la lacerazione di chi è costretto a separarsi dagli affetti e dai luoghi familiari per partire verso terre sconosciute e avventurarsi in un nuova vita piena di incognite. Partire è un po' morire. "Spartire" è peggio. L'autore percorre ambienti e situazioni sociali nella Sicilia rurale d'anteguerra e nell'America degli immigrati italiani utilizzando una lingua impastata di vocaboli dialettali e inglesi, tanto sgrammaticata quanto autentica. Felicemente libero da qualsiasi atteggiamento letterario, il diario di Bordonaro è la fresca testimonianza umana di una lunga vita vissuta sempre all'insegna di convinzioni e principi morali che la sua scrittura semplice riesce a spiegare come altrimenti non si potrebbe. Con la Prefazione di Goffredo Fofi. "Painful and straziande was the register" for Thomas Bordonaro. He didn't know but Balslev-peasant of Bolognetta (village of Palermo) emigrated to America in 1947 at the age of 38 years-that "register", inconsolable and full of afflictions, the literary notoriety would procure. The register is the diary of Bordonaro in which the author recounts his life from adolescence, in the 1920s, until maturity, on the threshold of the 21st century, with the United States, the "register" emigration from Italy. A word not translated in Italian, which embodies all the bitterness and the tearing of those forced to separate themselves from the suffering and familiar places to go towards unknown lands and venturing into a new life full of unknowns. Start is a little die. "Share" is worse. The author covers social environments and situations in rural Sicily pre-war and in the America of the Italian immigrants using a language dialect and English vocabulary much kneaded ungrammatical as genuine. Happily free of any literary stance, the diary of Bordonaro is the fresh human witness of a long life lived always in the pursuit of convictions and moral principles that his simple writing fails to explain how otherwise you couldn't. With a preface by Goffredo Fofi.
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Recensione del libro fornita da lottavo.it

di Matteo Sanfilippo

Proprio quest’ultimo era destinato a diventare una sorta di classico dell’autobiografia dei migranti, tanto da essere oggi riedito con un ricco apparato critico: prefazione di Goffredo Fofi, glossario di Gianfranco Folena (già nell’edizione del 1991), un’intervista inedita all’autore, un’appendice fotografica e una fascetta di Andrea Camilleri. Di questo autore è inoltre disponibile un’intervista sull’emigrazione siciliana e Bordonaro, registrata da Gaetano Savatteri a Roma, il 28 ottobre 2009, in previsione del convegno Raccontare la vita, raccontare le migrazioni organizzato nel centenario della nascita dell’autore (l’intervista e una trascrizione si possono consultare all’indirizzo http://www.vigata.org/bibliografia/laspartenza_int.shtml). Gli atti del convegno sono stati a loro volta raccolti da Santo Lombino e fanno da pendant al precedente Lasciare una traccia.

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