Toscana d'altri tempi. Storia di contadini, artigiani, fattori, preti, fascisti e antifascisti lungo un secolo (1880-1980)

Toscana d'altri tempi. Storia di contadini, artigiani, fattori, preti, fascisti e antifascisti lungo un secolo (1880-1980)

Toscana d'altri tempi. Storia di contadini, artigiani, fattori, preti, fascisti e antifascisti lungo un secolo (1880-1980): Ventisei racconti, veri e propri bozzetti di storia vissuta, in cui contadini, fattori, braccianti, artigiani, preti, fascisti e antifascisti si raccontano in momenti della loro vita quotidiana, coinvolti anche in avvenimenti più grandi di loro, come le grandi lotte sociali del Novecento, la dittatura fascista, la seconda guerra mondiale. Ne emerge una Toscana profonda, contadina e popolare: episodi e aneddoti che inducono al riso perché parlano di beffe di uomini o del destino, ma talvolta anche alla tristezza e alla pietà quando descrivono momenti di vita, individuale e collettiva, di totale drammaticità. Un recupero memoriale di una civiltà, quella contadina, ormai scomparsa da tempo, in cui primeggiano virtù e valori oggi dispersi, e quell'antica, forte comunione dell'uomo toscano con la terra, con quella Natura che il Pascoli definiva "madre dolcissima, che anche nello spegnerci sembra che ci culli e ci addormenti". Twenty-six stories, real sketches of living history, in which peasants, laborers, craftsmen, priests, factors, fascists and antifascists are told in moments of their everyday life, also involved in larger events, such as the great social struggles of the twentieth century, the fascist dictatorship, World War II. The result is a deep, peasant and popular Tuscany: episodes and anecdotes that lead to rice because they speak of mockery of men or of fate, but sometimes also to the sorrow and the pity when describe moments of life, individual and collective, of total drama. A Memorial of a civilization, the recovery, now disappeared for some time, where virtues and values are now scattered, and that old, strong man's communion with the land, with the nature that the Pastures called "madre dolcissima, that in spegnerci there seems to rock and we fall asleep".
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