Una vita da raccontare

Una vita da raccontare

"Nell'anno 1922 nel tardo pomeriggio del 30 marzo, nasceva un frugoletto dai capelli neri e carnagione chiara con lentiggini piccolissime sparse sulla pelle morbida un po' arrossata. Fu immediatamente avvolto in fasce di canapa bianche, come un salamino, perché l'usanza era quella di tenere i neonati sacrificati e immobili in una cesta con un fondo di crine come materasso. Venivano poi protetti da lenzuola bianche di cotone ricamate a mano, e da una copertina di lana anch'essa fatta a mano, calda e resistente ai lavaggi perché non ce n'era un'altra per il cambio". E di quel frugoletto, poi diventato soldato e uomo di valore, di cui si parla in quest'opera.
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