Città inventate

Città inventate

Dietro alla storia di Ufù, megalopoli che cresce a un ritmo tale da non permettere a nessuno di conoscere in un dato momento la sua esatta estensione, dietro a questa storia non si ravvisa forse l'impressione che può creare New York, capitale indiscussa del mondo moderno, fusa con la meraviglia e l'angoscia di chi per la prima volta si avvicina a quel mostro urbanistico che è diventata San Paolo del Brasile, con i suoi oltre 20 milioni di abitanti? La storia di Texlcx, fin dal suo titolo, non ricorda forse la conquista spagnola di quella che oggi è Città del Messico? Vat Phan non si può identificare con il complesso monumentale di Angkor Vat in Cambogia? Come non sentire echi swiftiani nella storia della città minima di Rti? E come non ravvisare nelle utopie medievali europee la radice delle intenzioni del principe di Adrixerlinus? E dietro alla storia di Aldrova non si nasconde forse una possibile narrazione mitologica dell'origine dei popoli Sinti e Rom? E sulla vicenda di Mori non aleggia forse la memoria del disastro di Hiroshima e Nagasaki? Per finire, è impossibile non ravvisare, dietro al Muriel Farcia Xarques presente in nota al racconto Zambarbirna, il nome del più grande autore delle lettere colombiane.
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