Psicologia del totalitarismo

Psicologia del totalitarismo

La nostra società si sta avviando verso un nuovo totalitarismo? Basta osservare ciò che è capitato negli ultimi anni per non prendere alla leggera tale domanda: la salute individuale è diventata sempre più una questione pubblica, il diritto alla privacy è stato progressivamente eroso, gli episodi di censura sono in vertiginoso aumento. La visione distopica del futuro evocata da Hannah Arendt, secondo cui un nuovo tipo di totalitarismo, guidato da ottusi burocrati e tecnocrati, sarebbe sorto dopo la caduta del nazismo e dello stalinismo, è sorprendentemente attuale.Il totalitarismo non è, infatti, una coincidenza della Storia. È piuttosto la meccanica conseguenza del delirio di onnipotenza della mente umana, improvvido retaggio della tradizione illuministica.Per attuarsi, tuttavia, il totalitarismo ha necessità di conquistare la mente degli uomini, di "formare la massa". Desmet espone lucidamente questo processo attraverso un'acuta analisi dei fenomeni sociali contemporanei, dal movimento per il clima alla cultura della paura, che hanno raggiunto l'acme durante la pandemia del coronavirus.
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