Carolina

Carolina

Nelle sue Lezioni su Stendhal Giuseppe Tomasi di Lampedusa riconosce allo scrittore francese la capacità di restituire alle sue narrazioni «il colore del tempo». Questa stendhaliana capacità di scrittura traspare anche nel racconto di Peppe Occhipinti che, in un arco temporale di quarantacinque anni segue la vita di una giovane ragazza, Carolina, che diventa donna e madre e poi, dopo essere rimasta vedova, ritrova un amore giovanile che la travolge suo malgrado. Carolina attraversa il racconto a passo di carica, sicura e decisa, con il piglio di un'atleta a cui il segnale del "via" ha dato lo sprint per arrivare al traguardo, superando con un balzo i tanti ostacoli che le si paravano davanti. Fanno da sfondo alla narrazione la Sicilia dopo lo sbarco degli Alleati, con le città distrutte dai bombardamenti, la Roma del dopoguerra, ricca di fermenti creativi che animano il mondo dell'arte e dell'editoria, fino alle "mille luci di New York", nella seconda metà degli anni Ottanta. Quel tempo vissuto dall'autore, oggi - a distanza di decenni - appare tanto lontano da assumere connotazioni "storiche".
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