Architetture resistenti. Per una bellezza civile e democratica

Architetture resistenti. Per una bellezza civile e democratica

Gli stabilimenti Olivetti a Pozzuoli, il Museo dell'Olocausto nella Risiera di San Sabba a Trieste, il Parco Archeologico di Selinunte a Trapani, il Museo della Memoria a Bologna, l'Auditorium dell'Aquila. Le "Architetture Resistenti", come l'acqua, la terra e l'aria che respiriamo, fanno parte del nostro quotidiano e ci aiutano a vivere meglio. Sono militanti, coraggiose, visionarie, celebrano la voglia di resistere: al fascismo, alla speculazione, all'economia selvaggia, all'ingiustizia, alla devastazione dell'ambiente, alla barbarie. Rifiutano la spettacolarizzazione e la monetizzazione della realtà, la concezione degli architetti come divi dello spettacolo, la moda effimera e superficiale. Ritrovano etica e creatività, diritti e innovazione, bellezza e futuro, partecipazione e consapevolezza, l'idea di un'architettura come mezzo e non come fine, o forse solo come bene comune.
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